DECAPE'
Per dare ad un mobile un aspetto vissuto, shabby, vintage, retrò, logorato o decapato, possiamo usare molte finiture diverse. Quella “giusta” la scegliamo in base all’effetto che vogliamo ottenere ed al contesto in cui inserirlo.
Le tonalità cromatiche da sperimentare sono molte ma tra le scelte più frequenti primeggia il bianco oppure il colore naturale del legno.
Un mobile bianco troverà facilmente una buona sistemazione sia da solo sia abbinato ad altri mobili simili, creando un senso dell’insieme.
Quello in legno da un tocco di tradizione agli ambienti ed esprime bene la tendenza ecologica.
Per scegliere una finitura abbiamo a disposizione molti prodotti e tecniche decorative, sia moderne che tradizionali.
Le linee di demarcazione tra alcune tecniche non sono così nette; spesso si sovrappongono o susseguono. Possiamo decapare, velare, patinare, laccare o decorare un mobile per dargli l’aspetto che stiamo cercando.
Cosa vuol dire decapare un mobile?
Il termine decapare in generale indica il processo di pulizia di un metallo dall’ossido che si è formato sulla sua superficie.
Decapare deriva dal verbo francese décaper, il cui significato è “liberare una superficie dall’impurità o dallo strato di rivestimento”.
Il decapaggio di un mobile di legno avviene pulendone la superficie di qualsiasi sostanza sovrastante, che sia impurità, colore o vernice, scoprendo il legno e rendendo visibili e puliti nodi e venature.
Il legno è un materiale naturale le cui diverse sezioni hanno una densità o “durezza” diverse. Quando lo si spazzola, le parti più morbide vengono incise di più dalla spazzola, lasciando dei piccoli solchi in cui, durante la decorazione, il colorante penetra di più.
Scrivevo, tra le altre cose:
“Bisogna passare la spazzola sulla superficie del mobile in direzione della venatura del legno in modo da aprirne i pori e tracciare una rete di sottili solchi in superficie che saranno quelli che tratterranno la cera.”
Sulle parti più dure, lisce e compatte, come i nodi, la cera scivola di più. Il nodo non si lascia coprire, se non con un sottilissimo strato di cera.
Venature e nodi di un mobile in legno hanno un ruolo da protagonisti durante la decorazione. Danno un ritmo ed un senso naturale al mobile decapato, risultato ottenuto rendendo visibili le linee delle venature e nodi.
Nel suo commento al post sul decapaggio Fabia mi chiede un consiglio su un armadio in abete, verniciato di nero, un po’ incombente.
Se vuole usare la cera, come da me descritto, deve prima decapare il mobile, cioè, sverniciarlo fino al legno. Ci sono anche altri modi per rinnovarlo, come spazzolare e carteggiare la superficie per far trasparire il colore del legno sottostante. Bisogna faticare un po’ per farlo, però, ed avere la mano ferma.
Un altro modo è quello di coprirlo con una pittura bianca e graffiarlo successivamente con, per esempio, una paglietta metallica come quella per i piatti, per lasciare “uscire” leggermente il colore nero sottostante.
Si potrebbe anche scherzare un po’ con la sua teatralità, logorarlo appena ma lasciarlo nero e decorarlo coraggiosamente per vivacizzarlo.
Le possibilità sono tante. Giocate con il vostro spirito creativo.
Le tonalità cromatiche da sperimentare sono molte ma tra le scelte più frequenti primeggia il bianco oppure il colore naturale del legno.
Un mobile bianco troverà facilmente una buona sistemazione sia da solo sia abbinato ad altri mobili simili, creando un senso dell’insieme.
Quello in legno da un tocco di tradizione agli ambienti ed esprime bene la tendenza ecologica.
Per scegliere una finitura abbiamo a disposizione molti prodotti e tecniche decorative, sia moderne che tradizionali.
Le linee di demarcazione tra alcune tecniche non sono così nette; spesso si sovrappongono o susseguono. Possiamo decapare, velare, patinare, laccare o decorare un mobile per dargli l’aspetto che stiamo cercando.
Cosa vuol dire decapare un mobile?
Il termine decapare in generale indica il processo di pulizia di un metallo dall’ossido che si è formato sulla sua superficie.
Decapare deriva dal verbo francese décaper, il cui significato è “liberare una superficie dall’impurità o dallo strato di rivestimento”.
Il decapaggio di un mobile di legno avviene pulendone la superficie di qualsiasi sostanza sovrastante, che sia impurità, colore o vernice, scoprendo il legno e rendendo visibili e puliti nodi e venature.
Il legno è un materiale naturale le cui diverse sezioni hanno una densità o “durezza” diverse. Quando lo si spazzola, le parti più morbide vengono incise di più dalla spazzola, lasciando dei piccoli solchi in cui, durante la decorazione, il colorante penetra di più.
Scrivevo, tra le altre cose:
“Bisogna passare la spazzola sulla superficie del mobile in direzione della venatura del legno in modo da aprirne i pori e tracciare una rete di sottili solchi in superficie che saranno quelli che tratterranno la cera.”
Sulle parti più dure, lisce e compatte, come i nodi, la cera scivola di più. Il nodo non si lascia coprire, se non con un sottilissimo strato di cera.
Venature e nodi di un mobile in legno hanno un ruolo da protagonisti durante la decorazione. Danno un ritmo ed un senso naturale al mobile decapato, risultato ottenuto rendendo visibili le linee delle venature e nodi.
Nel suo commento al post sul decapaggio Fabia mi chiede un consiglio su un armadio in abete, verniciato di nero, un po’ incombente.
Se vuole usare la cera, come da me descritto, deve prima decapare il mobile, cioè, sverniciarlo fino al legno. Ci sono anche altri modi per rinnovarlo, come spazzolare e carteggiare la superficie per far trasparire il colore del legno sottostante. Bisogna faticare un po’ per farlo, però, ed avere la mano ferma.
Un altro modo è quello di coprirlo con una pittura bianca e graffiarlo successivamente con, per esempio, una paglietta metallica come quella per i piatti, per lasciare “uscire” leggermente il colore nero sottostante.
Si potrebbe anche scherzare un po’ con la sua teatralità, logorarlo appena ma lasciarlo nero e decorarlo coraggiosamente per vivacizzarlo.
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RispondiEliminaa little bit
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