>

giovedì 17 maggio 2012

Fold Forming

Fold Forming

Grazie ad Alessia, di Beads&Tricks, ho scoperto l’esistenza di una tecnica di lavorazione del metallo davvero affascinante, il Fold Forming, la “forgiatura delle pieghe”. Si tratta di una tecnica perfezionata a partire dagli anni 80 di cui è maestro e divulgatore Charles-Lewton Brain. A partire da una lastra di metallo, sfruttando le proprietà elastiche del materiale ed attraverso diverse combinazioni di piegatura e forgiatura a martello, si ottengono deformazioni plastiche e volumi tridimensionali di grande impatto scenico; i pezzi così ottenuti possono poi essere usati per la creazione di gioielli o pezzi d’arredo di grande dinamicità.
Io ho scelto di cominciare dalla creazione di una coppia di “gusci” di rame da trasformare in orecchini; affascinata e rapita dall’evoluzione della lastra che si muove sotto il martello, che cambia, muta, prende vita, sono a condividere questa magica esperienza con un tutorial fotografico che spero vi incuriosirà, invogliandovi, perchè no, a provare personalmente l’emozione del Fold Forming.
Innanzi tutto l’attrezzatura che occorre per la creazione del “guscio”: martello, incudine d’acciaio, fiamma per scaldare il metallo, pinze per maneggiarlo quando è incandescente, una tazza d’acqua per il raffreddamento, uno strumento appuntito.
Per agganciare le monachelle e rifinire il “guscio”: cesoie, lima da orafo, trapano o utensile per forare il metallo.
Il procedimento da seguire è molto semplice, ricordate però di usare molta attenzione e prudenza sia nel maneggiare il martello che nello scaldare il metallo; indossate occhiali protettivi e non apprestatevi al lavoro in ambienti dove vi siano bimbi o animali. A lavoro terminato potreste avere angoli di lamina taglienti o pungenti, prestate attenzione e rifiniteli con la lima.
Si ritagliano due lastre di rame, spessore 0.3 mm, di dimensione 6.5 cm x 2.5 cm e le si piega a metà nel senso della lunghezza.
Si riscalda il metallo fino a quando diventa rosso, lo si raffredda tuffandolo nell’acqua fredda e si comincia a martellare.
Appoggiate la lastra sul bordo dell’incudine o del blocchetto d’acciaio, con la piegatura rivolta verso l’esterno, posizionatevi a metà della lunghezza e martellate procedendo dal centro verso le estremità, facendo in modo di colpire la metà della lastra verso la piegatura più della parte superiore. Noterete due cose: il rame inizia subito a incurvarsi, diventando più rigido ad ogni colpo di martello perchè si incrudisce.
.
.
È questo il motivo per cui dovrete riscaldarlo dopo ogni passaggio: i metalli come rame, ottone, argento, oro, si induriscono quando vengono lavorati e, per poter proseguire nella forgiatura ed evitare la spaccatura del metallo, è necessario scaldarli fino ad arroventarli, raffreddandoli poi velocemente in acqua fredda; in questo modo torneranno nuovamente malleabili.
.
.
.
.
Le varie fasi di forgiatura proseguono nello stesso modo, martellando e riscaldando, fino al raggiungimento della curvatura voluta.
Già dopo la prima serie di battiture è possibile notare come il metallo inizia a piegarsi e ad assumere una leggera curvatura.
.
..
..
Per ottenere un risultato simmetrico è necessario martellare la lastra di rame su entrambe le facce; in questo modo si ottiene anche un risultato uniforme dal punto di vista estetico, poichè i segni lasciati dal martello saranno segni decorativi sul pezzo finito.
.
.
.
.
.
A questo punto si pulisce il rame dall’ossido; io ho usato una spazzola d’ottone bagnata con acqua e dentifricio, così da aggiungere una leggera graffiatura all’esterno del pezzo.
.
.
.
.
.
Ora è il momento di aprire il “guscio”: con l’aiuto di uno strumento appuntito, divaricate lentamente il metallo, proseguendo con le mani; mentre allontanate l’uno dall’altro le due pagine, vi renderete conto che il vostro “guscio” segue il movimento curvandosi lungo la linea di piegatura, potete così modellare la forma con le mani e curvare a vostro piacimento la lastra.
.
.
.
.
Una volta ottenuta la forma che desiderate, procedete con cesoie e lima ad arrotondare gli estremi e rifinire eventuali linee taglienti.
.
.
.
.
.
Forate la lastra e, usando filo d’argento di diametro 0.8 mm, realizzate le monachelle.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...